Uber, Airbnb, Disney e Microsoft sono nate durante una recessione. Come esempi-guida per questo periodo angusto in cui ci siamo trovati a passare, dovrebbe essere abbastanza.

Sono moltissime infatti le idee per il “rilancio” che hanno preso piede negli ultimi tempi, sia a livello locale che a livelli estremamente più grandi, come internazionali e globali.

Nello specifico, è degno di nota quello che La Repubblica ha titolato qualche giorno fa come “Il piano per fare di un milione di disoccupati degli startupper”, RISE (ndr: rialzarsi).

Sembra quasi una barzelletta provocatoria ma l’idea, nata da Chris Locke (CEO Rainmaking, azienda che si occupa di accelerare startup), è stata studiata sulla base di qualcosa che è già avvenuto in passato, portando diversi frutti. Il progetto, all’epoca, era chiamato Bridge (ndr: ponte) e a crearlo fu la Nokia, un colosso mondiale al tracollo che si trovò a dover licenziare in massa 40.000 dipendenti. L’idea fu quella di riposizionare le persone licenziate aiutando quelle con maggior spirito di iniziativa a fondare la propria startup.

Da quel ponte tra le aziende e le persone con idee, nacquero diverse imprese che oggi sono stabili nel mercato (fonte: https://www.repubblica.it/dossier/stazione-futuro-riccardo-luna/2020/07/08/news/il_piano_per_fare_di_un_milione_di_disoccupati_degli_startupper-261272256/ ).

Come dar vita ad una startup nativa digitale con CRM Innovation

Tuttavia, le startup che nascono in questo momento hanno un bel vantaggio in più rispetto a quelle nate dieci anni fa: nascere in un ambiente estremamente digitalizzato e innovativo che gli permette di essere a tutti gli effetti delle startup native digitali.

Oggi, paradossale dirlo, ma anche grazie al Covid-19, è molto più semplice e veloce per una startup prendere piede con gli strumenti digitali. Noi di CRM Innovation, d’altronde, siamo nati proprio in pieno lockdown, alimentati dall’esigenza di poter rispondere alle esigenze altrui in materia di CRM. Le aziende dotate di CRM già rodato durante il lockdown non hanno perso un centimetro rispetto al punto in cui erano prima della pandemia. Questo proprio perché avere a disposizione uno strumento digitale che accelera e semplifica la produttività dell’impresa è un vantaggio imprescindibile.

Cos’è il business plan

Per far nascere la propria startup nel 2020, tuttavia, oltre agli strumenti digitali, esistono diversi strumenti istituzionali da poter consultare e sfruttare per ottenere incentivi e agevolazioni, tra questi sicuramente CNA, che segue le startup durante il loro percorso dall’idea iniziale, attraverso un attento studio del business plan. Il business plan è un piano operativo dove si spiegano dettagliatamente i prodotti e il target di vendita. “Questi sono i due pilastri principali per un business plan, perché se si sbagliano le cifre si sbagliano proprio in questa fase con la previsione numerica dei prodotti che andrò a vendere”, ci racconta in una puntata di Digital Express Silvio Calice di CNA.

Il caso Shaping solution

E a proposito di business plan, una startup neonata che ne ha fatto buon uso è sicuramente Shaping Solution, concepita nel vastese e creata per rispondere ai nuovi bisogni di imprese e privati per la sanificazione degli ambienti: “Sicuramente non è semplice, ma non si può pensare di sviluppare un’azienda senza aver fatto un business plan. Noi abbiamo fatto un’indagine di mercato, creato una rete di vendita, cercato di dare del valore aggiunto al prezzo di mercato del prodotto” ha spiegato Giovanni Di Stefano, founder di Shaping solution.  

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