Abbiamo già parlato in questo articolo della figura dell’innovation manager e delle sue funzioni all’interno dell’azienda. Tuttavia ci sembra doveroso ritornare sull’argomento, ampliando il discorso al tema di ciò che oggi viene definita “innovazione sostenibile”. Innanzitutto: perché sostenibilità e innovazione oggi sono così strettamente legate? Perché l’innovazione non può essere realmente tale senza essere anche sostenibile. Con questo aggettivo si intendono infatti azioni innovative che garantiscano vantaggi ambientali ed economici e riduzione degli sprechi all’interno dell’azienda o di un progetto in essere.

Cosa fa l’innovation manager

La seconda rivoluzione industriale è stata tale in quanto ha permesso di fare dei grossi salti avanti in termini di tecnologie e tempistiche di produzione, eliminando fonti di energia che disperdevano gran parte di ciò che producevano e inquinavano l’ambiente. Oggi,  al fronte di una quarta rivoluzione industriale (da cui il termine industria 4.0) è necessario che i cambiamenti avvengano nel rispetto dell’ambiente che li circonda e che tendano a migliorare le condizioni di lavoro del capitale umano aziendale. Per realizzare quest’impresa, ovviamente, è imprescindibile la messa in campo di un esperto, una figura che tenga le redini della nostra innovazione e non solo fornisca strumenti, idee e processi per realizzare i nostri obiettivi, ma che sappia guidare il nostro personale lungo il percorso innovativo. In questo senso, la figura dell’innovation manager, diventa anche un po’ quella di guida.

Una persona che sia disponibile a considerare gli obiettivi aziendali trasferendo il suo sapere, e quello di tutto il personale aziendale coinvolto, sull’innovazione, aprendo a nuovi strumenti, processi o metodi da tramutare in nuovo know-how aziendale. Un vantaggio competitivo da spendere sul mercato.

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